Giovanni Cuniberti

Strategia patrimoniale: alla base c’è l’educazione finanziaria

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Come creare un portafoglio adatto alla crescita famigliare?

Nel mio intervento a Starting Finance ho spiegato come una strategia patrimoniale ideale debba partire da un’educazione finanziaria adeguata per giungere ad un diversificazione strategica e non di prodotto.

Giovedì 28 luglio 2022 ho avuto il piacere di intervenire all’evento di Starting Finance intitolato Summer Bootcamp, durante il quale ho parlato degli step migliori da seguire per la creazione di un portafoglio e di una strategia patrimoniale. Per cercare di coinvolgere da subito gli studenti in aula, sono partito da un presupposto: iniziare dalla strategia di portafoglio è un errore grossolano.

Come mai? Per quale motivo cominciare dalla strategia non può essere il punto di partenza per un portafoglio conforme alle esigenze personali e della famiglia?

Strategia sì, ma dopo determinate analisi di contesto

Molti gestori spingono con forza sul concetto che una strategia d’investimento basata sulla diversificazione fra prodotti di diversa natura sia adeguata, su medio o lungo termine, per la creazione di un portafoglio che possa garantire soddisfazioni. I cambiamenti socioeconomici degli ultimi anni hanno però stravolto molti concetti. Basta osservare come la famosa strategia dell’All Wheather portfoglio abbia segnato il massimo drawdown storico da inizio anno. Ciò che mi preme sottolineare, però, è come, a livello temporale, la creazione di una strategia sia solamente il quarto step di un processo ben più arioso.

Per muoversi sui mercati con coscienza, ritengo che sia necessario in primis impostare una analisi del contesto economico, il che significa conoscere l’ambiente che ci circonda sia in termini di strumenti che di opportunità, analizzare nel dettaglio la propria situazione patrimoniale e comprendere le esigenze e gli obiettivi personali, imprenditoriali e/o familiari. Solo conoscendo questi 3 fattori è possibile iniziare a creare una strategia soddisfacente.

Educazione e consapevolezza finanziaria

Prima di ogni strategia, vi è quindi un percorso preliminare che ci aiuta ad apprendere le dinamiche del contesto economico e la misura delle nostre esigenze. Questa fase è quella che io chiamo “Percorso di Educazione Finanziaria”. Diventando consapevoli dell’ambiente economico che ci circonda possiamo osservare l’universo degli investimenti con un maggior grado di conoscenza e comprendere quindi quali siano gli strumenti e le scelte che possono meglio allinearsi con i nostri obiettivi.

L’analisi della propria situazione familiare

Uno step che molti investitori tralasciano, o a cui non dedicano adeguata attenzione, è l’analisi della propria situazione familiare. Il mio consiglio, così come spiegato agli studenti di Starting Finance, è quello di trattare il proprio patrimonio come se fosse un’azienda. In quest’ottica diventa necessario analizzare ogni singolo costo nel dettaglio e, soprattutto, creare un Conto Economico e uno Stato Patrimoniale separati, dove da una parte evidenziare i flussi di cassa e dall’altra avere piena consapevolezza della componente patrimoniale.

Una volta inquadrati le entrate/uscite e la struttura del proprio patrimonio, è importante definire gli obiettivi di vita, sia in ottica di protezione che di rendimento.

Conoscere i propri comportamenti nel processo di investimento

Le operazioni preliminari sopra elencate sono di importanza capitale, ma non offrono uno schema certo per la creazione di una strategia di successo. Sono solamente le basi per impostare una strategia che sia il più affine possibile ai propri obiettivi.

Nel processo di definizione strategica e di investimento sono determinanti anche altre variabili, come le emozioni che influenzano le scelte di investimento.

Come avviene questa influenza? Attraverso i “bias cognitivi”: errori sistematici che alterano il nostro giudizio e le nostre decisioni. I bias cognitivi sono tantissimi e sempre più studiati anche al di fuori della materia psicologica. Quelli che più intervengono nel processo decisionale in finanza sono molteplici. Tra questi annoveriamo, per esempio, l’ancoraggio.

L’ancoraggio è la tendenza a prendere decisioni in base a convinzioni poco solide o apprese per “sentito dire”. Sembra assurdo, ma spesso questo bias interviene nei processi decisionali degli investitori. Nel mio libro “Intelligenza patrimoniale”, a breve in uscita, narro la storia di mia nonna, che acquistò dei bond argentini facendosi influenzare da un luogo comune poco attendibile: “il titolo è sicuro, in Argentina ci sono molti italiani”.

La diversificazione strategica è il nuovo percorso operativo.

Educarsi finanziariamente ed aumentare la propria consapevolezza è quindi il punto di partenza per creare una strategia di investimento per il proprio patrimonio. Quest’ultima però non si può più basare su una semplice diversificazione di prodotto, ma deve fondarsi su una diversificazione strategica, che porti ad inserire all’interno del proprio patrimonio mobiliare un “cappello” operativo di gestione del rischio basato sull’implementazione di approcci operativi diversi. Come se ci fossero diversi gestori all’interno di un patrimonio coordinato da un unico direttore d’orchestra. La diversificazione non sarà quindi fra azioni ed obbligazioni, ma fra approcci operativi che contemplino al loro interno le varie asset class.

Il percorso chiamato “Intelligenza Patrimoniale” che ho voluto sviluppare nel mio libro ha esattamente questo obbiettivo: aiutare chi deve gestire un patrimonio ad acquisire una nuova cultura finanziaria, per fare in modo che investire possa diventare la strada per una serenità a lungo termine.

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Giovanni Cuniberti ospite di TOL Expo 2022

Nella conferenza prevista per il 19 maggio il professore di Management e Economia all’Università di Torino affronterà il tema dell’educazione finanziaria.   “Educare ai mercati