Cosa sono i Pir Alternativi: la spiegazione di Cuniberti
L’articolo di Giovanni Cuniberti apparso su BancaFinanza spiega nel dettaglio il funzionamento dei Pir Alternativi
Con l’ondata di aiuti che sono arrivati dall’Unione Europea l’Italia ha la grandissima occasione di sistemare molte delle storture a livello infrastrutturale, burocratico e formativo. Una delle leve più interessanti potrebbero essere i Pir Alternativi, che si rivelano appetibili per i loro connotati fiscali. Giovanni Cuniberti ha affrontato la questione in un articolo apparso su BancaFinanza.
Pir Alternativi: cosa sono
I Pir Alternativi sono Piani individuali di risparmio pensati dal legislatore per stimolare gli investimenti nell’economia reale. Secondo Cuniberti l’obiettivo è quello di “favorire l’afflusso di capitali, sia di rischio che di debito, verso le imprese nazionali, canalizzando nell’economia reale parte del risparmio accumulato dalle famiglie, ulteriormente incrementato nel periodo pandemico”.
Uno dei punti di forza dei Pir Alternativi risiede nel regime fiscale di favore, che prevede l’esenzione sui redditi di capitale, sui redditi diversi e sulle imposte di successione per tutti coloro che li sottoscrivono.
Pir Alternativo: cambiano anche i limiti e i plafonf
Rispetto al Pir Ordinario, che era stato introdotto nel 2017, con i Pir Alternativi cambiano anche i limiti: infatti attraverso questo strumento è possibile investire, come riporta Cuniberti, “sino a un totale complessivo di 1,5 milioni di euro in quote di pari importo di 300mila euro per ciascun anno solare”.
Una soluzione sicuramente interessante che potrebbe fungere da ulteriore volano per la ripresa economica italiana.
Per saperne di più ti invitiamo a leggere questo articolo di Giovanni Cuniberti apparso su BancaFinanza.